Il Tercio
L’unità di combattimento che contraddistinse l’esercito spagnolo dalla metà del XVI secolo alla prima metà del XVII secolo fu il “Tercio” (Terzo in Italiano), composto teoricamente da 3000 soldati, e che mescolava picchieri, archibugieri e moschettieri. I Picchieri erano armati di lunghe lance, fino a 5 metri, gli archibugieri ed i moschettieri di diverse armi da fuoco. La funzione dei picchieri era quella sia di difendere le altre due componenti durante i processi di ricarica, assai lunghi e laboriosi, sia di fungere da forza di sfondamento durante gli scontri di massa, come nell’antichità facevano le falangi macedoni. Il tercio era conosciuto anche come il “Quadrato Spagnolo”, per la specifica forma della sua formazione, composta da un solido quadrato di picche centrali, con agli angoli quattro quadrati composti da archibugieri e fronteggiato dalla formazione quasi in linea dei moschettieri. Si riprendevano così forme classiche delle formazioni medievali di battaglia, sperimentate nel XIII secolo dai Comuni italiani, e migliorate quindi dai famosi picchieri svizzeri, potenziandole però con l’introduzione delle armi da fuoco. Le formazioni laterali di archibugieri erano chiamate “Mangas”. In queste formazioni si sparava per linea e quindi, dopo aver sparato, l‘archibugiere si ritirava nell’ultima fila per ricaricare, avanzando nella propria colonna, man mano che venivano completate le operazioni di preparazione dell’arma, e trovandosi quindi di fronte al nemico quando era pronto a sparare. Il quadrato centrale era costituito picchieri, detti “Corsaletos”, “Corsaletti” perché indossavano, o avrebbero dovuto indossare, la corazzetta sul petto. In realtà la dotazione reale dei fanti dei tercios si distaccava dalla teoria: raramente gli effettivi raggiungevano le 3000 unità, spesso si attestavano sui 1500, come accadde al tercio di Lombardia e di Napoli durante le guerre di Fiandre. Il Nome ufficiale del Tercio di Lombardia era "Tercio Ordinario del estado de Milan". La decadenza del Tercio iniziò alla fine della Guerra dei Trent’Anni, quando le disposizioni “In Linea”, che mettevano in luce la capacità di fuoco del reparto piuttosto che la possibilità di sfondamento diretto iniziarono ad andare in crisi. Quindi il diffondersi delle baionette rese la distinzione picchieri/moschettieri superata. Il canto del cigno del Tercio fu la battaglia di Rocroi, nel 1643.
Ecco una toccante poesia , in spagnolo, scritta da un soldato del Tercio che parte per le Fiandre a cercar gloria, ma abbandonando la sua dama:
Monna Laura, señora mía
no quisiera haceros llorar;
Monna Laura, al rayar el día
mi Tercio se va a pelear.
Con los pífanos y atambores
que al frente lleva el Tercio Real
le irán haciendo a tus amores
un responsorio funeral.
Quizá en las torres de Gaeta
o en las murallas de Milán
se termine la vida inquieta
de tu aventurero galán.
Acaso voy hacia la Historia
o acaso voy hacia la muerte;
pero bien me cuesta la gloria
el duro precio de perderte.
Un modo di dire molto diffuso nel Tercio era:
Espana mi natura
Italia mi ventura
Flandes mi sepultura
La Spagna mi ha dato i natali,
l'Italia (sede delle più rimpiante guarnigioni) mi ha arruolato,
le Fiandre mi hanno sepolto.
Breve Storia del Tercio Ordinario del Estado de Milan:
- 1537 Creato da Carlo V e soprannominato "El Osado"
- 1542 Guerra con la Francia, attacco a Cherasco Carmagnola e Albano
- 1546 Combatte con la lega di Smalcanda
- 1547 Prende parte alla Battaglia di Muhlberg
- 1557 Prende parte alla grande vittoria spagnola a San Quintino
- 1558 Vittoria di Gravelinas
- 1560 Diventa Tercio de Lombardia
- 1569 in Spagna per reprimere la rivolta di Alpujarra e ivi rimane per diversi anni
- 1573 Partecipa alla conquista di Tunisi
- XVII secolo: costituisce la guarnigione del Ducato di Milano con interventi nella guerra dei Trent'anni.
- Durante la Guerra di Successione spagnola combatte per Filippo d'Angio
- 1704 Diviene primo reggimento di Lombardia.